Si aprono le porte. La fila di persone passa il proprio pass ai tornelli sotto gli occhi attenti di hostess e steward. Una veloce consultazione della mappa dei 12 saloni del Mespe di Parma serve a dirigersi a passo sicuro verso gli stand che interessano maggiormente.
Assistiamo a questo rito da molti anni, ma emozione e tensione son sempre le stesse.
Una giornata al Mecspe, in realtà, per noi inizia ben prima che si aprano le porte per il pubblico. Giorni prima, direi mesi. La progettazione dello spazio espositivo, la scelta del padiglione e dello stand “migliore”, il lavoro serrato con i partner per la definizione delle applicazioni da mostrare (dai un'occhiata qui per le applicazioni dell'edizione 2018), il coordinamento con il team della fiera per la “Fabbrica Digitale”.
Solo molto dopo arriva la tre giorni di manifestazione e il montaggio dello stand. I cobot da posizionare, gli allacciamenti, la verniciatura, gli ultimi ritocchi.
Un lavoro di mesi si condensa in pochi metri quadrati. Su di esso la tecnologia Universal Robots, certo. Assieme al nostro lavoro e al nostro impegno.
Incontrare buyer, imprenditori in cerca di soluzioni ai propri problemi produttivi, responsabili produzione che amano la loro fabbrica come fosse casa loro. E’ per loro che ci impegniamo per mesi, e con loro immaginiamo i nostri cobot inseriti in un contesto ogni volta diverso: una giornata in fiera è un susseguirsi di incontri e conoscenze, ma soprattutto di ascolto e comprensione.
In effetti è anche una vetrina su problemi e speranze del nostro Paese, ricco di aziende grandi e piccole alla ricerca di un prodotto che sappia soddisfare le proprie esigenze e permettere di rispettare una scadenza, aumentare la produttività, lanciarsi in un nuovo settore magari con un prodotto altrettanto nuovo.
L’idea di Universal Robots, pionieristica e un pò “folle”, di realizzare i robot collaborativi più flessibili e completi del mercato significa proprio offrire soluzioni standard, facili da implementare e usare, ad aziende di diversa taglia che richiedono personalizzazione e un’attenzione ad esigenze che disegneranno il futuro di ciascuno di esse.
Ecco, è in fiere come queste che si danno gambe al futuro.
Per questo ancora oggi, anche a distanza di tanti anni dalla prima Mecspe, sono felice di essere qui. A montare lo stand e, da giovedì, ad accogliere i visitatori. Come fosse la prima volta.
Ci vediamo a Parma, padiglione 5 – stand L53.
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