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ROBOT E COBOT, ALCUNE DIFFERENZE

Apr 9, 2019 1:04:36 PM / da Alessio Cocchi / 0 Commenti Condividi
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Flessibili, facili da programmare e integrare, rapidamente ammortizzabili. Le caratteristiche che distinguono un cobot da un robot tradizionale sono molte. Ne abbiamo elencato e descritto le più evidenti. 

I robot non sono tutti uguali. Si distinguono per dimensioni, portata, velocità, minore o maggiore flessibilità operativa e applicativa, costo, necessità o meno di barriere di sicurezza e per molte altre caratteritiche.

In particolare le differenze fra i robot tradizionali e i robot collaborativi sono tra le più evidenti di tutto il settore e possono essere descritte - semplificando - secondo le seguenti proprietà:

  • Sicurezza
  • Flessibilità
  • Velocità di messa in opera
  • Ritorno d’investimento

cobot e robot 2 

SICUREZZA

La maggior parte dei robot collaborativi, possono operare senza l’ausilio di barriere di protezione intorno, a differenza dei robot tradizionali che invece necessitano di costose recinzioni a separare lo spazio dove operano da quello in cui agiscono le persone. Oltre l’80% della base installata complessiva dei cobot UR, opera senza recinzioni o barriere, condividendo spazio e mansioni con gli operatori. Perché?

Non è solamente questione di dimensioni e velocità (che sono in ogni caso più contenute rispetto a quelle di un robot tradizionale) quanto di una diversa concezione della funzione del robot. I robot collaborativi dispongono di una serie di safety native (17 per la precisione) che permettono in fase di installazione e programmazione di pensare direttamente il processo come un’attività suddivisa fra uomo e cobot. In un cobot è possibile impostare distanza e tempo di arresto e molte altre variabili che rendono la sua implementazione del tutto sicura anche in un’area affollata. I robot collaborativi inoltre offrono la possibilità di poter essere equipaggiati con un’ampia gamma di sensori che ne accrescono la sicurezza, come laser scanner e sistemi di visione che registrano la presenza dell’operatore controllando movimenti e tempi di reazione del cobot. 

Ma la sicurezza rappresenta soltanto il primo passo nel definire la reale collaboratività di un robot. Altri elementi concorrono a definire questo parametro.

 

FLESSIBILITÀ

Un robot industriale tradizionale risulta performante su grandi volumi produttivi. Assicura infatti grande velocità e ripetibilità,  su lotti lunghi e senza variazioni di prodotto. L'automazione cui un robot tradizionale dà origine è rigida. 

La flessibilità è invece la vera cifra stilistica che contraddistingue un robot collaborativo. Un cobot è piccolo e leggero: può quindi essere spostato agevolmente all’interno del layout industriale e applicato esattamente dove serve. Le dimensioni non sono però l’unica caratteristica che rende i cobot facilmente dislocabili su attività di volta in volta diverse. La facilità di programmazione ne è un’altra. La programmazione di un braccio robotico può avvenire in una duplice maniera:

  • Tramite il teach pendant
  • Tramite la modalità Free Drive

 

Teach pendant

È il tablet di programmazione touch screen. Dispone di un’interfaccia grafica molto intuitiva che permette di programmare i movimenti del robot in tempi molto rapidi. 

 

Free Drive

L’operatore può muovere il braccio nello spazio registrando una serie di punti che sono le coordinate attraverso cui il cobot ripeterà i successivi cicli di movimento.

La facilità di programmazione è una della qualità più evidenti dei cobot. La possibilità di programmare con velocità le operazioni del cobot è un vantaggio evidente per quelle aziende che sono sottoposte alla variabilità del mercato.

Un robot tradizionale richiede invece l’intervento di un tecnico specializzato sin dall’inizio della sua integrazione e ogni qual volta sia necessario operare modifiche alla sua routine operativa.

La flessibilità dei cobot è quindi una caratteristica particolarmente preziosa per le aziende che fronteggiano quotidianamente lotti corti ad alto mix qualitativo.

 

VELOCITÀ DI MESSA IN OPERA

Ciò che rende i cobot una soluzione pronta all’uso in grado di potenziare linee produttive e processi è la loro velocità di messa in opera, che è la somma di diversi fattori.

  • Da un lato infatti i cobot non richiedono lunghe e costose modifiche al layout produttivo e possono essere integrati in tempi rapidi nelle aree di lavoro, date le dimensioni contenute e le safety native che li rendono sicuri anche in assenza di barriere.
  • Sono alimentati con corrente elettrica a 220 V di tensione: sono virtualmente integrabili ovunque, anche in ambienti civili.
  • Dispongono di una vasta gamma di EOAT plug&play che consente di sviluppare applicazioni per le diverse attività in tempi molto rapidi.

 

RAPIDO RITORNO DELL’INVESTIMENTO

Un cobot, a differenza di un robot industriale tradizionale, ha un costo molto più basso. Il ROI medio registrato è infatti all’incirca di sei mesi, anche se il record stabilito da UR è di appena 34 giorni.

È bene precisare però che si tratta di strumenti profondamente diversi, nati in risposta a due diverse concezioni di automazione. Un robot tradizionale infatti è in grado di assicurare un ritmo produttivo elevato ad alta ripetibilità. Il cobot nasce invece in risposta a un’esigenza di flessibilità e di frequenti cambi di processo produttivo.


 

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Alessio Cocchi

Alessio Cocchi è laureato in Ingegneria Gestionale all'Università di Bologna e ha ottenuto un Master Executive in Marketing & Sales alla SDA Bocconi ed alla ESADE Business School. A Giugno 2016 è entrato in Universal Robots nel ruolo di Sales Development Manager Italy, con il compito di sviluppare interamente il mercato italiano. Durante la propria esperienza ha gestito e coordinato team internazionali di lavoro ed è stato responsabile delle stategie di marketing e comunicazione globale delle Business Units per le quali ha lavorato.

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Safety cobot robot cells flessibilità

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